Inquinamento dell’aria in ambienti chiusi – quando la sindrome degli edifici malati può causare malattie e assenze sul lavoro

E se ti dicessimo che l’inquinamento dell’aria negli uffici e in generale nei luoghi chiusi è causa di danno alla salute umana tanto quanto gli incidenti automobilistici?

Proprio così.

Secondo l’ultimo rapporto ISTAT consultabile a riguardo, in Italia nel 2015 si sono verificati 173.892 incidenti stradali con lesioni a persone, che hanno provocato 3.419 vittime e 246.050 feriti.”

“Per i danni alla salute da cattiva qualità dell’aria negli ambienti chiusi, quanto a numeri, siamo sullo stesso ordine di grandezza: un milione di persone coinvolte ogni quattro anni circa.

L’inquinamento dell’aria negli ambienti chiusi o, per dirla in termini più internazionali, la Indoor Air Pollution.

Per decenni nessuno si è preoccupato più di tanto della qualità dell’aria negli uffici, a parte nel caso del fumo passivo da sigaretta.

Gli scienziati del Lawrence Berkeley National Laboratory, California, hanno scoperto che l’effetto della scarsa qualità dell’aria negli ambienti chiusi è tanto dannoso quanto quello dovuto agli incidenti automobilistici o alle malattie infettive che si registrano negli USA.

La rivista scientifica di settore Environmental Health Perspectives del 2012 ha scoperto che esistono centinaia e centinaia di sostanze inquinanti in casa e negli uffici.

E’ di assoluta importanza che gli ambienti chiusi abbiano una corretta ventilazione e che gli impianti di climatizzazione siano costantemente manutenuti.

Sempre secondo lo stesso studio, si apprende come ottenere degli standard di corretta ventilazione per gli ambienti chiusi sarebbe la via più semplice.

ricambi d’aria costituiscono la soluzione più efficiente più immediata e risolutiva per migliorare la qualità dell’aria del nostro ufficio.

Ma non possiamo certo contare soltanto sul far arieggiare l’ufficio come quando in primavera si aprono le finestre e si appendono i tappeti sul davanzale.

In Italia esiste la UNI10339 che regola quali dovrebbero essere i ricambi d’aria per ciascuna tipologia di edificio. E’ chiaro che a seconda della diversa attività ci sarà necessità di un maggiore o minore ricambio d’aria.

Si consideri ad esempio una mensa, avrà certamente bisogno di un ricambio d’aria ben più grande di un deposito di materiale inerte!

Quello che però riscontriamo nella maggior parte dei casi è che sebbene la normativa ci obbligherebbe a effettuare ricambi d’aria con una frequenza e con una portata ben determinata, accade in molti casi che vi sia molto più ristagno di quello che la legge consentirebbe.

Basti pensare a un caso tipico.

Il tuo ufficio. Nel tuo ufficio c’è uno split, vero?”

Hai solo l’aria condizionata ma non hai sistemi di ventilazione o di trattamento.

Non ci sono unità di trattamento aria che prendono aria interna e la buttano fuori o la prendono da fuori e la buttano dentro.

In base a cosa decidi e a quante volte apri la finestra per cambiare l’aria che respiri in ufficio.

E scommettiamo che, se ci pensi bene, capitano giorni di fila che la finestra non la apri proprio per niente. Perchè sei ormai abituato a entrare in ufficio e accendere l’impianto per portare l’ambiente a temperatura.

Paradossalmente, mentre siamo tutti impegnati a preoccuparci soprattutto di come abbassare le emissioni delle automobili e a migliorare la qualità dell’aria outdoor, la qualità dell’aria indoor è assolutamente trascurata e peggiora di anno in anno.

Alcuni motivi sono le strutture sempre più isolate rispetto all’ambiente esterno che caratterizzate dalla minor presenza di infiltrazioni e di ventilazione e il fatto che sempre di più viene utilizzato il riciclo dell’aria interna.

Volendo pensare alle sostanze presenti nell’aria dei nostri uffici, possiamo elencare:

  • Ossidi di azoto (dovunque ci sia qualsiasi tipo di combustione, dove siano presenti bruciatori a gas e riscaldatori a gas). Sono sostanze capaci di alterare la funzionalità respiratoria.
  • Monossido di carbonio. In alcuni casi(come nelle cucine delle mense che sono i peggiori in assoluto) si arriva a valori paragonabili a quelli che si anno in una strada affollata di una metropoli nell’ora di punta. Può avere conseguenze anche molto serie sulla salute.
  • Particolato aerodisperso. A causarlo è la semplice usura dei materiali esistenti dagli ambienti. E’ causa di malattie respiratorie e può essere causa anche di cancro.
  • Composti organici volatili (abbr. VOC). Colle, vernici, inchiostri, toner, metabolismo umano. Molte sono le cause della liberazione in aria di questi composti, e tra questi uno molto pericoloso è la formaldeide (contenuta nei truciolati e nei compensati, nelle tappezerie, in moltissimo materiale da arredamento) che può causare irritazione agli occhi fino a polmoniti.
  • Fibre minerali. Lana di vetro, lana di roccia, gli isolanti in generale.L’amianto. In moltissimi edifici c’è ancora amianto e in alcuni casi la quantità è molto alta e gli occupanti neanche lo sanno. Oltre ai noti effetti cancerogeni a lungo termine, l’amianto può causare riniti faringiti bronchiti…
  • Radon. E’ un gas radioattivo presente praticamente dovunque. Le concentrazioni interne agli edifici dipendono dal tipo di suolo sotto stante, dalla presenza o meno di sistemi di isolamento dal suolo, dal tipo di materiali di costruzione utilizzati. La ventilazione degli edifici ne abbassa la concentrazione, quindi i valori più alti si hanno ovviamente in inverno e dove c’è un’alta percentuale di ricircolo dell’aria interna.
  • Inquinanti biologici. Particelle organiche, microrganismi quali virus batteri e muffe, acari e materiale da essi derivante e materiale di origine vegetale (pollini). Per questi in particolare gli impianti di condizionamento giocano un ruolo fondamentale. Le principali fonti di inquinamento biologico degli ambienti indoor infatti sono gli occupanti, la polbere, le strutture e i servizi degli edifici stessi.
  • L’elevata umidità presente negli impianti di condizionamento che non sono oggetto di una attenta manutenzione facilitano l’insediamento e la moltiplicazione dei microrganismi che vengono poi diffusi negli ambienti.

In ogni caso quando si ha a che fare con un ambiente di lavoro specifico, non è mai una soltanto la fonte di inquinamento dell’aria, ma sono sempre molte mixate tra loro.

Quello che accade a volte è che gli impiegati si ammalano spesso, e pensiamo che siano cagionevoli oppure che si ammalino per finta per poter stare a casa.

Ma non pensiamo mai che potrebbe essere la scarsissima qualità dell’aria dell’ufficio che mette a dura prova il loro sistema immunitario.

Quando siamo in presenza di questo fenomeno parliamo di Sindrome da edificio malato, altrimenti detta la Sick Building Syndrome.

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