Come migliorare il funzionamento di una pompa di calore o condizionatore?

Hai presente quel periodo dell’anno in cui fuori si ghiaccia e se non hai gomme termiche, riscaldamento a palla, maglioni a collo alto e cioccolata calda sei spacciato?

Ecco, ci siamo, quel periodo è arrivato.

Devi sapere che, se noi della Novatec fossimo barricati nei nostri uffici 365 giorni 24 ore su 24, totalmente isolati dal mondo esterno, indovineremmo comunque l’esatto momento in cui arrivano le temperature polari senza neanche mettere il naso fuori dalla nostra vetrina e senza guardare il meteo.

Come? Semplice. Quando fuori inizia a fare molto freddo, con precisione micidiale iniziano ad arrivare in ufficio telefonate che vanno più o meno così:

“Pronto, Novatec?! La prego, lei mi deve aiutare!!! E’ da stamattina che ho acceso l’impianto dell’aria condizionata in ufficio…l’aria esce ma non scalda, muoriamo di freddo qua!”

e ancora

“Il mio collega mi ha detto che potrebbe essere il gas che si è SCARICATO…potete venire a controllare e nel caso RICARICARE?!?!”

e infine

“Vi prego, E’URGENTE…qua ci stanno quasi i pinguini sulle sedie!!!”

Insomma ci ritroviamo con una serie di chiamate che hanno il tenore tragico di chi si trova un guasto improvviso dell’impianto di climatizzazione nel bel mezzo dell’era glaciale.

Climatizzatori che mentre fuori è in corso il sequel di The Day After Tomorrow smettono repentinamente di funzionare mettendo a repentaglio la salute di onesti lavoratori.

Vertenze sindacali che fioccano come funghi champignon(surgelati, per coerenza) per riferiti ripetuti malanni causati dal malvagio condizionatore.

Proteste con i centri assistenza per questi guasti antartici, lettere di lamentele alle case madri, fiaccolate e flash mob sul ghiaccio.

Quando fuori si gela, il condizionatore che spara aria calda in ufficio diventa il tuo più grande amicoEd essere traditi da un amico non è una esperienza piacevole.

STOOOOOP!!!

Calma e sangue freddo.

Qui in realtà NON SI TRATTA AFFATTO DI GUASTI.

Le telefonate che riceviamo sono un fenomeno che si accompagna al calo delle temperature esterne tipiche di questo periodo dell’anno. E questo periodo dell’anno fa la sua comparsa nell’ecosistema una specie molto temuta da noi manutentori:

L’HOMO ANSIOSUS INVERNALIS.

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Figura 2: un esemplare di Homo Ansiosus Invernalis in ufficio al mattino
dopo che ha spento l’impianto di condizionamento la sera prima

Quello che caratterizza questa specifica tipologia di cliente è il fatto di ignorare che l’impianto di climatizzazione, come ogni impianto tecnologico, ha i suoi limiti di funzionamento e le sue “regole” per rendere al meglio!

Quindi, il problema che l’homo ansiosus invernalis ci segnala per telefono, in preda al suo tipico panico da assideramento imminente, in realtà è una sua responsabilità, più che dell’impianto di climatizzazione.

E per provarti che C.A.T. non è l’acronimo di Cinismo A Tonnellate ma di Centro di Assistenza Tecnica,

ECCO LA SOLUZIONE PER EVITARE DI CONGELARE IN UFFICIO:

EVITA DI FAR SCENDERE TROPPO LA TEMPERATURA DEI LOCALI.

Quindi quando chiudi il tuo ufficio e vai a casa NON SPEGNERE IL TUO IMPIANTO.

Lascialo acceso a una temperatura minima di 17-18°C.

Così l’indomani in ufficio troverai il tuo impianto correttamente funzionante ed in soli 30 minuti sarete tutti al caldo senza problemi!

Ma l’homo ansiosus invernalis, di fronte a questa soluzione, pone un altro implacabile dubbio:

SE LASCIO SEMPRE ACCESO L’IMPIANTO CONSUMO DI PIU’?!?

SBAGLIATO!!!

Vuoi sapere perchè? Continua a seguirci, TE LO DICIAMO QUI.

approfondimento

PS: se non ti riconosci nell’homo ansiosus invernalis e adotti le precauzioni che abbiamo consigliato, ma continui ad avere problemi di scarso riscaldamento, è possibile che il tuo impianto di climatizzazione abbia bisogno di una nostra visita. In quel caso, non congelare, chiamaci!