Spesso siamo contattati da clienti, in pieno inverno, che lamentano il fatto che la loro nuova caldaia a condensazione emette tanto fumo dal tubo di scarico.
Chiamano per capire se è una cosa normale.
Addirittura nei casi più gravi, il cliente ci contatta perché ha subito la lamentela del vicino di casa che abita al piano di sopra che non può più sopportare la nebbia di fumo che esce dalla caldaia.
In questo articolo vogliamo spiegare brevemente perché questo succede e come comportarsi.
Le nuove caldaie a condensazione a differenza delle vecchie caldaie tradizionali emettono dei fumi di scarico ad una temperatura molto bassa (45/60 C°).
Questi fumi a contatto con l’aria fredda esterna carica di umidità, tipica dei mesi invernali, fa sì che si sviluppi vapore acqueo e di conseguenza la tipica nuvola bianca che vediamo spesso uscire dai camini delle case.
Con le vecchie caldaie tradizionali, che dal 2015 non sono più installabili per questioni di efficienza energetica, questo non accade perché i fumi di scarico hanno una temperatura molto più alta (superiore a 120 C°) e all’interno del fumo di scarico è già presente un’alta percentuale di umidità. Di conseguenza questo fa si che non si sviluppino nuvole di vapore acqueo all’esterno.
Fin quì niente di strano, solo dettagli tecnici per addetti ai lavori, ma questa grossa differenza ha creato e continua a creare molte situazioni spiacevoli sopratutto nei condomini.
Succede spesso che dopo aver sostituito una caldaia in un condominio, ed essersi staccati dalla canna fumaria collettiva del palazzo, i condòmini vicini iniziano a lamentarsi per l’eccessivo fumo che sprigiona la nuova caldaia a condensazione.
Dovete sapere che le nuove caldaie a condensazione non possono scaricare i fumi nella stessa canna fumaria collettiva del palazzo dove sono ancora presenti caldaie di tipo tradizionale per una questione di normativa (UNI 7129:2015) che lo vieta.
Quindi in questo caso il condominio dovrebbe adeguare la canna fumaria collettiva per permettere al condòmino che deve sostituire l’apparecchio di potersi ricollegare alla stessa.
Questo molte volte non succede, un pò per problemi economici del condominio che non riesce a deliberare i lavori ma molto spesso non accade perché risulta tecnicamente impossibile adeguare la canna fumaria collettiva secondo i requisiti della norma.
In questa situazione è permesso staccarsi dalla canna collettiva e scaricare i fumi a parete come deciso dall’importante sentenza del TAR Lombardia N° 1808/2017.
Il Tribunale Amministrativo Regionale ha definito proprio la leggittimità da parte del condòmino che doveva sostituire una caldaia installata su una canna fumaria collettiva, di poter scaricare i fumi a parete in quanto la canna fumaria collettiva del palazzo non era idonea.
Potete leggere la sentenza cliccando qui.
In conclusione quindi quello che vi invitiamo a fare è di analizzare bene la situazione prima di sostituire una caldaia, sopratutto se installata in un condominio.
Affidarsi sempre ad un installatore qualificato che vi possa far presente tutte le varie problematiche e che vi possa supportare nel trovare la migliore soluzione per evitare litigi e cause in tribunale.
Una cosa importante da fare è sempre quella, prima di staccarsi dalla canna fumaria collettiva del palazzo, di avvisare in maniera scritta l’amministratore di condominio spiegando il lavoro da fare e le norme e/o sentenze che state seguendo per rimanere nella legalità.