Risparmiare da SUBITO il 22% (dico il 22%!!!) sulle tue spese di manutenzione in azienda. Oggi vogliamo proprio strafare dandoti una informazione preziosissima.
Se stai leggendo con curiosità forse né il tuo commercialista né il tuo manutentore di fiducia ti hanno avvisato che dal 1 Gennaio 2015 i lavori di manutenzione ed assistenza dei tuoi impianti di climatizzazione si possono fatturare in Reverse charge, detta in italiano inversione contabile ai sensi del art. 17, sesto comma, lettera a-ter del DPR 26 ottobre 1972 n.633.
Il meccanismo del Reverse charge si applicava già in ambito edile con esclusione per le cessioni di beni con posa in opera.
La lettera a)ter ha esteso l’ambito di applicazione dell’inversione contabile anche all’installazione di impianti idraulici, riscaldamento e condizionamento incluse le manutenzioni e le riparazioni.
Anche la pulizia delle caldaia o impianti similari rientra in tale fattispecie. Inoltre, con la risoluzione della Agenzia delle Entrate n.15/E del 4 marzo 2013, è stata definita come manutenzione ordinaria anche la revisione periodica obbligatoria degli impianti nonchè il controllo dei fumi.
Il Reverse charge è applicabile ai soli possessori di partita iva.
COME FARE IN PRATICA
Le aziende che prestano tali servizi sono tenuti ad emettere fattura senza l’addebito dell’imposta (ovvero dell’IVA al 22%) annotando in fattura che trattasi di inversione contabile con gli estremi della nuova norma.
Il committente invece deve registrare la fattura (integrata con l’imposta determinata attraverso l’applicazione della corretta aliquota IVA), sia nel registro degli acquisti che in quello delle vendite.
Perchè continuare a pagare imposte non dovute?
CONOSCENZA = RISPARMIO